Come inizia la sua storia?
La mia storia comincia cinque anni fa dopo 10 anni di matrimonio in cui non arrivavano i figli tanto desiderati. Abbiamo fatto due omologhe purtroppo fallite in un centro medico pubblico, un momento drammatico, ci credevo e sono rimasta molto delusa. Con le brutte esperienze si perde la speranza ma non del tutto per fortuna. La voglia di avere un figlio era più forte e non mi sono arresa.
Quando ha deciso di ricorrere all’eterologa?
Quando mi hanno dato poche possibilità per l’omologa, c’erano davvero pochissime chances. All’inizio mi faceva impressione scegliere l’ovodonazione ma poi ho superato la paura grazie a mio marito che era molto d’accordo ad effettuare l’ovodonazione. La vicinanza di mio marito è stata fondamentale, mi ritengo una donna molto fortunata. In questo percorso l’unione della coppia è fondamentale.
Secondo lei c’è una adeguata informazione sull’ovodonazione?
No, penso perché in Italia è una possibilità recente dopo tanti anni di divieti e poi non se ne parla, è come un tabù. Si tratta di una questione culturale, io sono stata supportata dal mio medico curante, che è anche ginecologo ma non è una cosa comune, c’è molta disinformazione. Ho trovato persone competenti che mi hanno supportato in questa scelta, tutti i medici di base dovrebbero essere preparati per dare informazioni adeguate alle coppie.
Quanto è stato lungo il percorso? E’ stata felice di non essere dovuta partire e andare all’estero?
Quest’ultimo percorso è stato brevissimo da quando abbiamo optato per l’eterologa. Non sarei andata all’estero troppo stressante, costoso, soprattutto psicologicamente. Il fatto di poter effettuare l’ovodonazione in Italia è stato davvero determinante.
Quando ha deciso di rivolgersi al dott. Valenti? È stata consigliata da qualcuno o l’ha scoperto sul web o altri media?
Il dott. Valenti me l’ha consigliato un’amica che conosceva il dottore perché una sua conoscente aveva fatto l’eterologa con lui. Con il dott. Valenti mi sono trovata bene da subito, è una cosa molto importante avere fiducia nel medico e determina il successo della fecondazione assistita.
Cosa ha provato quando ha scoperto di essere incinta?
Un’emozione grandissima, incredulità dopo le brutte esperienze poi una grande gioia. Da poco ne ho parlato con la famiglia e gli amici, erano felicissimi. é davvero un momento magico e poi sto vivendo un’ottima gravidanza, sto benissimo, sono davvero al settimo cielo.
Cosa si sente di consigliare alle coppie che vogliono intraprendere lo stesso percorso?
Si arriva a questa scelta dopo aver fatto altri mille percorsi. Dopo aver somatizzato e sofferto tanto dico non bisogna mai avere rimorsi, il tentativo va fatto con fiducia. Io sono felicissima della mia scelta e ammetto che ero pronta anche ad un fallimento. Per fortuna è andata bene!