Come inizia la sua storia?
La mia storia inizia con un matrimonio sbagliato. L’uomo con cui ho condiviso la prima parte della mia vita, infatti, non mi ha consentito di realizzare il mio desiderio di maternità. Solo in età abbastanza avanzata ho trovato finalmente la persona giusta: entrambi desideravamo tanto un figlio. Dopo varie vicissitudini mi sono rivolta al Dott. Valenti, prima ero andata in un ospedale pubblico e avevo effettuato le analisi diagnostiche per inquadrare il mio caso. Ho mostrato gli esami al Dott. Valenti, mi ha subito comunicato che dovevo ricorrere all’ovodonazione perché le analisi parlavano chiaro. In un primo momento ero incredula e sotto shock… quindi mi sono rivolta ad una dottoressa a Firenze che ha confermato la diagnosi del Dott. Valenti. Così ho deciso di tornare da lui e ho elaborato quello che considero un vero e proprio lutto, cioè di non poter utilizzare i miei ovuli. Con l’ovodonazione il bimbo sarebbe stato davvero figlio mio? Ringrazio l’equipe di Livorno, non mi sono mai sentita sola ma aiutata e compresa in questo difficile percorso. Vorrei sottolineare che si può benissimo restare in Italia invece che andare all’estero, io sono rimasta incinta al primo tentativo.
Quanto è stato lungo il percorso?
Siamo intervenuti immediatamente perché volevamo un figlio e non eravamo riusciti ad ottenere la gravidanza tanto desiderata.
Secondo lei c’è un’adeguata informazione sull’ovodonazione?
Ancora no e in nessun senso: né da parte di chi dona, né sul percorso, né sulla riserva ovarica della donna, che tende a diminuire drasticamente con l’andare degli anni. Bisognerebbe informare adeguatamente, le giovani donne, sulla possibilità di fare il social freezing per congelare i propri ovuli in modo da poterli utilizzare quando si è pronte per avere un bambino. Sull’ovodonazione c’è un grande tabù in Italia, mi sono sentita infertile e come se il tempo non seguisse il mio tempo.
Quando ha deciso di rivolgersi al dott. Valenti? È stata consigliata da qualcuno o l’ha scoperto sul web o altri media?
Una mia amica lavora al centro al Crpo di Livorno e mi ha suggerito di andare da lui perchè era molto bravo. Ho trovato il medico molto diretto nel trattare le problematiche ma allo stesso tempo professionale e molto disponibile. In realtà è anche simpatico. Mi sono informata poi sui social media e sul sito web del medico perché volevo essere sicura della scelta che stavo facendo. L’ho trovato molto utile, la comunicazione è precisa e adeguata, ho trovato tutte le rassicurazioni che cercavo.
Cosa ha provato quando ha scoperto di essere incinta?
Ancora non ci credo, non mi sembra vero, il percorso è faticoso ma ne è valsa la pena. Il mio compagno ha realizzato prima di me ed è felicissimo, mi è stato molto accanto, abbiamo affrontato ogni difficoltà insieme. Avevo molta paura degli aghi e quindi mi facevo aiutare per la terapia prima del transfer, è preferibile avere una rete di persone che ti supportano per superare qualsiasi ansia. Ma il fine giustifica i mezzi e quindi finalmente aspettiamo con ansia il nostro fagiolo…
Cosa si sente di consigliare alle coppie che vogliono intraprendere lo stesso percorso?
Di non avere paura, di non vergognarsi a chiedere aiuto, è un percorso affrontabile anche se costoso ma fra poco l’ovodonazione dovrebbe entrare nei Lea, ovvero si potrà accedere alla tecnica gratuitamente con il Servizio Sanitario Nazionale. Fondamentale rivolgersi a professionisti seri che valutino il caso senza perdere inutile tempo in tecniche inadeguate che sono solo uno spreco di soldi.
Per contattare il dottor Valenti invia un WhatsApp al numero 3472218463